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lunedì 13 gennaio 2014

Le critiche del coordinamento di Sel in Svizzera alla riorganizzazione della rete consolare

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Le critiche del coordinamento di Sel in Svizzera alla riorganizzazione della rete consolare

Al Parlamento viene richiesto di adoperarsi per una revisione complessiva dell’organizzazione dei servizi consolari e dell’insieme della rappresentanze italiane all’estero

BASILEA - Il coordinamento di Sinistra Ecologia e Libertà in Svizzera chiede ai gruppi parlamentari di adoperarsi per una revisione complessiva dell’organizzazione dei servizi consolari e dell’insieme della rappresentanze italiane all’estero. Un ripensamento sollecitato in ragione dei “disagi a vaste collettività di connazionali” provocati dai provvedimenti connessi al piano di riorganizzazione sino ad oggi messo in atto e che ha comportato in particolare in Svizzera le chiusure delle Agenzie consolari di Sion, Wettingen e Neuchâtel (vedi Inform del 18 settembre:http://comunicazioneinform.it/laudizione-del-vice-ministro-agli-esteri-marta-dassu-sul-ri-orientamento-della-rete-diplomatico-consolare-italiana-allestero/), cui si è aggiunta in queste ultime settimane la proposta di chiusura del Consolato di San Gallo (vedi Inform del 23 dicembre:http://comunicazioneinform.it/chiusura-di-uffici-consolari-e-istituti-di-cultura-la-nuova-tabella/). Criticità vengono segnalate anche in seguito alla “riarticolazione degli orari di apertura al pubblico nei grandi Consolati di Zurigo, Basilea e San Gallo. Misura, questa - si legge nella nota diffusa dal coordinamento Sel, - che comporterà la chiusura degli uffici il sabato mattina e disagi notevoli a numerosi connazionali che per sbrigare le loro pratiche saranno costretti ad utilizzare giornate lavorative”. Provvedimento amministrativo che si chiede di rivedere, “in sintonia con le petizioni promosse da alcuni Comites” in proposito, per continuare ad assicurare l’apertura al pubblico il sabato mattina.

Per il coordinamento vi sono “ampi margini di risparmio su trattamenti privilegiati e su sprechi”, che potrebbero emergere nel corso della discussione parlamentare auspicata, così da predisporre interventi che non intacchino i servizi alle nostre collettività e mantenere una nostra presenza istituzionale nelle realtà più significative dei vari Paesi di emigrazione. (Inform)

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