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giovedì 31 ottobre 2013

Datagate: riunito il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica


GOVERNO

Datagate: riunito il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica

ROMA - Il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (Cisr) si è riunito questa mattina, presieduto dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, con la partecipazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per i Servizi d’informazione, Marco Minniti, del vice premier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, della Giustizia, Annamaria Cancellieri, dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, e dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi.

“La riunione – si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi - è stata convocata allo scopo di fare il punto sui riflessi del caso “datagate” in materia di sicurezza delle comunicazioni.

I lavori – informa la nota - si sono aperti con una relazione del Direttore generale del Dis, Giampiero Massolo, alla luce della quale il Comitato ha confermato la necessità di proseguire nella positiva attività di verifica e tutela sin qui svolta dagli Organismi di intelligence nazionali; tale attività è finalizzata a escludere che si siano verificati episodi di violazione della riservatezza e sicurezza nelle comunicazioni dei Vertici istituzionali e dei cittadini italiani, o situazioni di compromissione dell’integrità delle varie articolazioni del Sistema Paese.

In tale contesto – prosegue il comunicato -  il Comitato ha espresso pieno sostegno alle iniziative assunte a seguito delle deliberazioni del Consiglio europeo di ottobre, alle quali – si è ribadito – l’Italia aderisce con convinzione, al fine di chiarire con gli Stati Uniti i contorni della vicenda e di impostare per l’avvenire i rapporti su basi di piena fiducia e collaborazione. Al riguardo, il Comitato ha sottolineato l’importanza della piena collaborazione fra servizi di intelligence per il contrasto e la prevenzione delle minacce comuni, a cominciare dalla lotta al terrorismo, ribadendo l’esigenza di sviluppare rapporti fattivi e fiduciosi, anche attraverso concreti progressi nell’apposito gruppo di lavoro Ue-Usa.

Il presidente del Consiglio ha pertanto conferito all’Autorità Delegata e ai responsabili del Sistema di informazioni per la Sicurezza della Repubblica il mandato di svolgere un’azione approfondita e articolata di verifica e di contribuire fattivamente alle iniziative internazionali per l’elaborazione di una nuova cornice di leale collaborazione fra servizi di intelligence. A tal fine – conclude il conunicato -  verranno intensificati i contatti già avviati con gli Organismi collegati statunitensi ed europei”. (Inform)

“L’energia elettrica e le reti di trasmissione come fattore di sviluppo sostenibile ed integrazione dell’America Latina”


FARNESINA

Workshop il 5 novembre promosso in collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano

“L’energia elettrica e le reti di trasmissione come fattore di sviluppo sostenibile ed integrazione dell’America Latina”

Aprirà i lavori il sottosegretario agli Esteri Mario Giro

ROMA – “L’energia elettrica e le reti di trasmissione come fattore di sviluppo sostenibile ed integrazione dell’America Latina”: è il titolo del workshop che si terrà nella Sala Conferenze Internazionali della Farnesina martedì 5 novembre, dalle ore 9.30.

L’evento, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), sarà aperto dall’intervento del sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro, a cui faranno seguito quelli del segretario generale dell’Iila, ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, e del capo divisione Energie Rinnovabili dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), Paolo Frankl.

Al workshop saranno presenti i rappresentanti di grandi operatori di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, tra cui Terna, GSE ed Enel.

Temi principali saranno lo sviluppo della generazione e le fonti energetiche rinnovabili nella regione latino-americana ed i sistemi di distribuzione energetica come fattori di sviluppo e di integrazione dell’area. Saranno presenti anche responsabili di enti e compagnie energetiche e di enti pubblici del settore dei Paesi latino americani, quali Brasile, Cile, Ecuador, Messico ed Uruguay.(Inform)

Lucio Battistotti: “L’Unione europea e il Mediterraneo: un futuro condiviso”


COMMISSIONE EUROPEA

Da “Trenta giorni in Europ@” , newsletter della Rappresentanza in Italia

Lucio Battistotti: “L’Unione europea e il Mediterraneo: un futuro condiviso”

ROMA - Il panorama del Mediterraneo è mutato radicalmente dallo scoppio della Rivoluzione dei Gelsomini nel 2011. La situazione politica in Egitto, Libia e Tunisia si è completamente trasformata: si sono svolte le elezioni e nuove costituzioni sono state approvate o, nel caso della Libia, sono in preparazione. La scena politica di questi paesi continua però ad essere polarizzata e la sicurezza interna è ancora di là da venire, come hanno dimostrato eventi recenti, mentre la guerra civile in corso in Siria sta creando una drammatica crisi umanitaria.

Il processo di cambiamento è solo all’inizio e le transizioni avviate sono lontane dall’essere concluse. Ci vorrà tempo prima di poter dire se gli uomini e le donne che sono scesi in piazza per dimostrare contro i regimi autoritari vedranno realizzate le loro aspettative.

La via verso la democrazia non è una linea retta, né è facile da percorrere. Anche se l’ultima parola sull’evoluzione delle transizioni in corso dipenderà sempre dai paesi interessati, è un dovere dell’Unione europea - nonché un suo interesse strategico - continuare ad essere coinvolta e sostenere questi processi. La stabilità dell’Europa dipende dalla stabilità dei paesi della sponda sud del Mediterraneo, che dipende a sua volta dalle risposte che verranno date alle speranze e alle aspirazioni da cui hanno avuto inizio queste manifestazioni e transizioni.

Di fronte a tali cambiamenti epocali l’UE ha agito su diversi fronti per sostenere le aspirazioni delle popolazioni e i cambiamenti positivi in atto: ha dato un sostegno politico forte alle forze democratiche emergenti, ha sostenuto la società civile e ha rafforzato la cooperazione finanziaria erogando sovvenzioni e prestiti.

Inoltre, poiché questi paesi si stanno impegnando ad attuare riforme politiche ed economiche, l’UE ha proposto di approfondire ulteriormente i partenariati esistenti in vari settori, come l’economia e il commercio, la mobilità delle persone e l’istruzione. Tutto ciò fa parte del Partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa che la Commissione europea ha adottato a marzo 2011.

Molto è stato fatto per assistere i paesi in transizione, però occorre riconoscere anche che la portata dei bisogni e le circostanze politiche in continua evoluzione rendono necessario rinnovare l’impegno da parte di tutti. Ritengo che in futuro le relazioni dell’UE con i vicini meridionali dovranno fondarsi su cinque principi, che coprono le principali criticità e illustrano la natura complessa e assai articolata della risposta necessaria.

In primo luogo, i paesi interessati devono completare la transizione democratica e adottare riforme interne complete intese a favorire la crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro. Questi paesi sono tutti diversi tra loro e l’UE deve instaurare con ciascuno di essi relazioni su misura. Il punto di partenza di queste relazioni diversificate è un dialogo politico intenso, necessario per costruire la fiducia reciproca e individuare obiettivi comuni. Da questo dialogo dovrebbe scaturire una visione globale delle relazioni per gli anni a venire: una visione basata sulla democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani. Ci impegneremo con i governi eletti democraticamente, ma ricorderemo loro che le elezioni sono solo l’inizio del processo di costruzione democratica, non il punto di arrivo.

In secondo luogo, il trattato di Lisbona ha gettato le basi per un uso integrato di tutti gli strumenti di cui l’UE dispone in materia di politica estera. La gamma di strumenti è ampia e comprende azioni a titolo della politica estera di sicurezza e di difesa comune, accordi commerciali e di settore, così come accordi relativi alla mobilità delle persone. Tutti questi elementi devono rientrare in una politica globale ben definita dall’UE rispetto a ciascun paese partner nel Mediterraneo ed essere applicati di conseguenza.

In terzo luogo, la cittadinanza nei paesi del Mediterraneo rappresenta oggi una voce che i governi sono tenuti ad ascoltare, in netto contrasto con quanto accadeva sotto i passati regimi autoritari. Questo comporta almeno due nuovi elementi di rilievo in relazione all’UE: da un lato, i governi devono tenere in considerazione le opinioni della popolazione quando conducono negoziati con l’UE. Dall’altro, l’UE stessa deve sviluppare un impegno più forte direttamente con le organizzazioni della società civile.

In quarto luogo, l’UE sostiene le riforme economiche nei paesi del Mediterraneo nell’ambito di una strategia per promuovere la crescita inclusiva, creare occupazione e affrontare le sfide sociali. Nel fare questo, deve tenere conto della situazione locale e delle priorità dei paesi partner. Stiamo offrendo all’Egitto, alla Giordania, al Marocco e alla Tunisia la prospettiva di una graduale integrazione nell’economia dell’UE, raggiungibile eliminando tutte le barriere (tariffarie e non tariffarie) e avvicinando progressivamente le legislazioni e le normative di questi paesi a quelle europee, per creare quella che in gergo europeo chiamiamo una “zona di libero scambio globale e approfondito”. Ne deriverebbe un accesso più facile dei prodotti del Mediterraneo al mercato UE e ai suoi 500 milioni di consumatori. Per l’Algeria e la Libia in particolare, la priorità è aiutare la diversificazione delle loro economie. In tutti i casi, una maggiore apertura porterebbe notevoli benefici reciproci.

Infine, anche la mobilità delle persone fa parte della nostra risposta. L’obiettivo è semplice: facendo affidamento su partner impegnati e pronti, vogliamo facilitare la mobilità delle persone e concludere partenariati per la mobilità. Intensificare i colloqui e concludere partenariati per la mobilità significa aumentare le possibilità di migrare legalmente, ma anche potenziare l’azione comune contro i criminali e i trafficanti di esseri umani.

Tutti siamo testimoni delle tragedie che da anni si compiono nel Mediterraneo, al largo delle nostre coste. Colpiscono uomini, donne e bambini, in fuga da guerre, povertà e sfruttamento e in cerca di una vita migliore in Europa. Secondo l’agenzia per i rifugiati UNHCR, tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2013, 30.100 migranti hanno raggiunto l’Italia per via mare, partendo dalle coste del Nord Africa. I gruppi più numerosi provengono da Siria (7.500 in totale), Eritrea (7.500) e Somalia (3.000). In generale, secondo i dati dell’Osservatorio sulle vittime della migrazione illegale Fortress Europe, circa 6.450 persone hanno perso la vita nello Stretto di Sicilia tra il 1994 e il 2012.

L’Unione Europea non può accettare che migliaia di persone muoiano alle sue frontiere. Questo vuol dire che l’impegno per la lotta contro l’immigrazione illegale e il sistema di accoglienza ai migranti devono essere intensificati, in primis partendo dall’azione di FRONTEX, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne.

I partenariati per la mobilità rafforzeranno la fiducia reciproca e renderanno più realistico l’obiettivo di creare un vero spazio di pace, stabilità e prosperità nel Mar Mediterraneo.

Le misure che l’Unione Europea può e deve prendere non si fermano solo a questo, la Commissione Europea ha preso concreti impegni per: • rafforzare la capacità di ricerca e salvataggio e il sistema di sorveglianza per localizzare le imbarcazioni, così da poter lanciare le operazioni di salvataggio e portare le persone in salvo prima che sia troppo tardi. È questa la finalità del sistema “Eurosur”, che entrerà in funzione il 2 dicembre prossimo; • proseguire l’azione politica e di sviluppo dell’UE per migliorare le condizioni di vita nei paesi di origine, affinché gli abitanti non siano più costretti a fuggire; • impiegare al meglio i fondi europei per i rifugiati e le frontiere proprio per aiutare gli Stati membri in difficoltà; • contrastare la migrazione clandestina per mezzo di accordi di riammissione e agevolazioni del rilascio dei visti; • infine, lavorare per definire una vera politica comune europea su asilo e migrazione.

Quanto accade nei paesi vicini all’UE ha un’importanza particolare per la futura prosperità e stabilità dell’Unione. I cambiamenti epocali che stanno avvenendo sulle sponde del Mediterraneo rendono ancora più importante l’impegno dell’UE nell’area, perché mettono alla prova la nostra politica estera. L’UE, le sue istituzioni e gli Stati membri hanno mobilizzato strumenti e attuato strategie in risposta a questa sfida. Rimarremo saldi nel nostro impegno a sostenere le riforme politiche ed economiche in quanto strumento per raggiungere il nostro obiettivo ultimo: istituire uno spazio comune di democrazia e prosperità condivisa. Unità nella diversità è il motto dell’Unione, ma diversità vista come opportunità e non problema, abbiamo bisogno di occhi nuovi per vedere lontano.(Lucio Battistotti*-Trenta giorni in Europ@ /Inform)

* Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

Missione in Canada del presidente della Regione Debora Serracchiani


FRIULI VENEZIA GIULIA

A capo di una delegazione istituzionale e di imprese

Missione in Canada del presidente della Regione Debora Serracchiani

“Canada, Paese ospitale per i nostri migranti, che mantengono stretti rapporti con la terra d’origine. La Regione intende riaffermare i legami con importanti incontri a Toronto e Ottawa”

TRIESTE – Friuli Venezia Giulia: il 4 e il 5 novembre una missione regionale vedrà in Canada un gruppo di imprese di vari settori (arredo, agroalimentare, impiantistica ad alta specializzazione) e una delegazione istituzionale formata dalla presidente della Regione Debora Serracchiani e dal presidente di Unioncamere Friuli Venezia Giulia Giovanni Da Pozzo, assieme al rettore dell’Università di Udine Alberto Felice de Toni e al presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon.

“Il viaggio d’affari assume quindi una portata di sistema e rinforza ulteriormente le relazioni con il grande Paese nordamericano, già così strettamente legato al Friuli Venezia Giulia” sottolinea la Regione in una  nota, informando che tutta la missione si realizzerà con il coordinamento del Consolato del Canada a Udine - grazie alla presenza del console onorario Primo Di Luca - che è insediato proprio in CCIAA e che per questo diventa prezioso partner dell’iniziativa, assieme a tutto il “Sistema Italia” in loco”.

Mentre le aziende saranno impegnate a Toronto in una serie di B2B (Business-to-Business) con controparti locali preselezionate, a cura del locale Istituto per il Commercio Estero, la delegazione istituzionale volerà anche nella vicina Ottawa, dove sarà ricevuta dapprima dal ministro federale per la Cooperazione internazionale Julian Fantino, originario del Friuli, che introdurrà alla visita al Parlamento canadese. Lì – informa ancora la Regione – sono previsti un incontro ufficiale e il saluto istituzionale ai rappresentanti del Friuli Venezia Giulia durante una sessione del Parlamento. Nella serata del 4 novembre, rientrata da Ottawa, la delegazione sarà ospite del ministro Fantino e del console Di Luca alla Famee Furlane di Toronto, per un appuntamento di networking in cui saranno presenti imprenditori e autorità canadesi.

Nella mattinata di martedì 5 novembre è previsto l’incontro con il premier dell’Ontario Kathleen Wynne, cui seguirà quello con il sindaco di Toronto Rob Ford.

“‘Ritengo un dovere istituzionale ‘accompagnare’ le nostre imprese sui mercati esteri: oggi ancora di più, di fronte alla crisi che stiamo attraversando, e al fatto che sempre più l’internazionalizzazione e l’export possono rappresentare una scelta vincente”‘, sottolinea la presidente della Regione Serracchiani. “‘Ci presentiamo in Canada su una piazza importante per il “‘Made in Friuli Venezia Giulia”, puntando su prodotti d’eccellenza che costituiscono l’ossatura della nostra produzione industriale, nella convinzione di dover perseguire la strada dell’alta specializzazione sui vecchi e nuovi mercati esterni - Eccellenza, ricerca e sviluppo, design possono - aggiunge Serrachiani  essere le carte che il Friuli Venezia Giulia deve giocare sul mercato interno e all’estero”‘. Per Serracchini “la prima missione fuori Europa della Giunta regionale assume anche un significato simbolico, oltre che economico e sociale: il Canada è stato Paese ospitale per i nostri migranti friulani e giuliani, che ancora mantengono stretti rapporti con la terra d’origine: la Regione intende riaffermare i legami storici e umani anche al livello istituzionale, con una serie di importanti incontri a Toronto e Ottawa, da cui certamente trarremo spunti e occasioni per approfondire le nostre reciproche relazioni”.

‘‘È importante - sottolinea il presidente di Unioncamere Friuli Venezia Giulia Da Pozzo - che le nostre imprese non si sentano lasciate sole nel complesso percorso di sviluppo sul mercato internazionale, e invece sentano il supporto di una realtà regionale che si muove unita per la promozione della loro crescita all’estero, specie sui mercati più promettenti. A ulteriore garanzia e sostegno di tutte le aziende friulane che vi operano o che vorranno operarvi, confidiamo, con la nostra azione congiunta, di rafforzare il quadro entro cui esse si muovono per costruire nuove relazioni economico commerciali. Un ringraziamento va dunque a Regione, Università e Confindustria, che con Unioncamere Friuli Venezia Giulia e il Consolato onorario si stanno impegnando in questo percorso”. (Inform)

L’offerta turistica italiana in vetrina a Minsk


ITALIA-BIELORUSSIA

Workshop organizzato dall’Ambasciata d’Italia in occasione della Fiera sul Turismo

L’offerta turistica italiana in vetrina a Minsk

Visti per l’Italia in aumento

MINSK - Far conoscere l’offerta turistica italiana in tutti i suoi aspetti, anche in quelli meno noti, per corroborare la crescente domanda proveniente dalla Bielorussia. E’ questo l’obiettivo di un workshop organizzato dalla nostra rappresentanza a Minsk, in occasione della Fiera sul Turismo tenutasi dal 23 al 26 ottobre. Un appuntamento che ha permesso l’incontro tra i rappresentanti di alcune regioni italiane e le principali agenzie turistiche locali operanti con il nostro paese e che ha permesso di confermare l’incremento dei flussi turistici come prioritario nell’azione dell’Ambasciata.

Ad oggi il numero di visti turistici rilasciati rispetto all’anno passato è aumentato del 23.4 per cento (da 27.377 a 33.146), circa seimila in più. Un trend che conferma l’aumento complessivo della richiesta di turismo estero da parte dei bielorussi e che promette di mantenersi vivo almeno per i prossimi due anni. Nell’occasione è stato anche presentato il portale sulle offerte turistiche del Lago Maggiore, anche in lingua russa, prodotto dalla regione Piemonte.(Inform)

Toscani all’estero: corso di lingua e cultura italiane a Siena e percorso formativo economico-imprenditoriale a Firenze


GIOVANI ITALIANI ALL’ESTERO

Bando dell’Università per Stranieri di Siena. Domande di iscrizione entro il 15 novembre

Toscani all’estero: corso di lingua e cultura italiane a Siena e  percorso formativo economico-imprenditoriale a Firenze

FIRENZE - Un’opportunità per i giovani toscani nel mondo per studiare la lingua e le tradizioni della Toscana. Un bando dell’Università per Stranieri di Siena mette a disposizione dei giovani di origine toscana residenti all’estero venti posti per frequentare il “Corso di lingua e cultura italiana”, che si terrà a Siena dall’8 al 31 gennaio, e il “Percorso formativo sulle tematiche economiche e di produzione artigianale e industriale del territorio toscano” che si terrà a Firenze dal 3 al 7 febbraio.

C’è tempo fino al 15 novembre per presentare domanda per iscriversi all’intero percorso di quattro settimane, dal 3 gennaio al 7 febbraio, nel caso il candidato abbia già un livello di conoscenza della lingua italiana di livello intermedio, oppure soltanto al corso di lingua di quattro settimane se il livello di conoscenza dell’italiano è elementare.(Bando , modulo di  iscrizione e informazioni sul sito dei Toscani nel mondo alla pagina http://www.toscaninelmondo.org/opportunita-detail/it/32 ) (Inform)

Marco Fedi (Pd): Legge di Stabilità, le cose da fare subito


INTERVENTI

Dalla newsletter del deputato

Marco Fedi (Pd): Legge di Stabilità, le cose da fare subito

ROMA - Una domanda attraversa in questi mesi i pensieri degli italiani: come uscire indenni dal groviglio di imposte sugli immobili, IMU e Trise, composta da Tari e Tasi? Una domanda che, per quanto ci riguarda, io girerei in questo modo: quale percorso devono razionalmente fare i cittadini che risiedono all’estero per uscirne, a loro volta, indenni?

Porremo la questione al Governo nel cammino che la Legge di stabilità avrà in Parlamento per la sua approvazione. Il percorso è iniziato al Senato e poi arriverà alla Camera. Dovremo lavorare sodo per raggiungere tre risultati, di cui non v’è traccia nella proposta del Governo.

Il primo è l’equiparazione della prima casa ai fini IMU per chi ha solo una casa e per gli iscritti AIRE residenti all’estero. Il secondo è riuscire a prorogare o meglio ad inserire definitivamente nel panorama fiscale italiano le detrazioni per carichi di famiglia, estese da Prodi ai residenti all’estero e poi sempre prorogate dai Governi Berlusconi e Monti. Terzo obiettivo è reperire ulteriori risorse per le elezioni di Comites e CGIE. I 2 milioni di euro previsti sono molto al disotto delle necessità perché il passaggio dal voto per corrispondenza al voto nei seggi comporterà una flessione della partecipazione, che sarà ancora più grave se il numero dei seggi non sarà adeguato a compensare almeno in parte la transizione.

Come si vede non mancano i motivi di impegno e di responsabilità del PD e del Governo Letta.

Nel frattempo, si prevedono ulteriori tagli ai Ministeri. Guarderemo con particolare attenzione la tabella del bilancio del Ministero degli Esteri per evitare altri tagli ai capitoli per gli italiani nel mondo. Dalle prime avvisaglie, sembra che non dovrebbero esserci riduzioni consistenti, ma dopo quello che è passato negli ultimi anni il problema non è di avere piccole riduzioni, ma nessuna riduzione.

Il Governo, inoltre, prevede una diminuzione dell’ISE (Indennità di servizio all’estero) e dei rimborsi spesa per i congedi  del personale all’estero. Sono punti sui quali, come sapete, abbiamo più volte richiamato l’attenzione dell’Esecutivo.

Sul piano politico, il nuovo PDL torna a dividersi, segno che le novità erano davvero poche e che Berlusconi intende continuare la sua strategia di indebolimento dell’avversario: quelli interni e il Partito Democratico.

Il PD è nel vivo del confronto congressuale. Speriamo che la sua voce si senta soprattutto all’esterno e sia riconosciuta da quanti aspettano una parola di speranza e di ripresa. Dobbiamo, infatti, approfittare di questa occasione per parlare agli altri, senza distrarci dall’azione di Governo e dalla necessità di svolgere una coerente azione politica tesa a porre al centro delle scelte per il nostro Paese elementi di equità e giustizia sociale.(Marco Fedi*/Inform)

*Deputato del Pd eletto nella circoscrizione Estero-ripartizione Africa,Asia,Oceania,Antartide

Fucsia Nissoli (Sc): “Charles Paterno, un italiano che ha incarnato il sogno americano. La sua vicenda ci dimostra che farcela è possibile”


ITALIANI ALL’ESTERO

Presentato al Centro Studi Americano di Roma il libro “Il castello sull’Hudson” di Renato Cantore

Fucsia Nissoli (Sc): “Charles Paterno, un italiano che ha incarnato il sogno americano. La sua vicenda ci dimostra che farcela è possibile”

ROMA -  L’on. Fucsia Nissoli Fitzgerald (Sc) è intervenuta, ieri sera, al Centro Studi Americano di Roma, alla presentazione del libro “Il castello sull’Hudson” di Renato Cantore (ed. Rubbettino) che racconta la storia di successo di un italoamericano che ha contributo a costruire New York agli inizi del secolo scorso.

Nissoli nel suo intervento -  alla presenza del prof. Giampaolo D’Andrea, del prof. Umberto Gentiloni, del corrispondente Rai da New York, Gerardo Greco, e del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, oltre che dell’autore, moderati dall’ambasciatore Guido Lenzi -  ha evidenziato il fatto che “il libro racconta una storia di cui possiamo essere orgogliosi, non solo noi italiani d’America ma ogni italiano che condivide lo spirito di dedizione e l’umanesimo che ci contraddistingue ovunque”.

“Io sono stata eletta in Nord e Centro America - ha ricordato l’on Nissoli - ed ho incontrato, anche la scorsa settimana, diverse comunità italiane che mi hanno testimoniato quei valori antichi ma sempre vivi che emergono rigo dopo rigo leggendo “Il castello sull’Hudson” di Renato Cantore”.

Per Fucsia Nissoli “la storia della famiglia Paternò diventa, in queste pagine, celebrazione del lavoro migrante ed un gesto di gratitudine  a quanti hanno fatto onore al nostro Paese nella quotidianità e in condizioni di vita disagiate per preparare un futuro migliore per i propri figli. Ed è così che il figlio istruito, Charles Paterno, medico, incarnando quei valori ed attualizzandoli anche in contesti difficili e di cambiamenti ha saputo individuare la strada del successo credendo nel bisogno profondo dell’essere umano e realizzando caparbiamente un nuovo stile dell’abitare che fosse accogliente e avesse a cuore le necessità del lavoro femminile”.

“Paterno - senza l’accento sulla ‘o’, come lo chiamavano in America - ha dimostrato una capacità di lettura della realtà proponendo una idea innovativa di città nei contesti socioculturali in evoluzione”, ha sottolineato la Nissoli ricordando che  “i grattacieli che ancora vediamo svettare a New York ,forse, nel cuore del Paterno, riproponevano l’immagine dei massicci montuosi della terra d’origine, di Castelmezzano, quasi a ricostruire un ambiente familiare come tendono a fare molti emigrati, ma in realtà essi hanno caratterizzato il volto della Grande Mela, e con esso il sogno americano”.

“Con questo libro - ha concluso l’on. Nissoli - l’autore ci rende familiare la vicenda umana di un italiano che ha contribuito a plasmare  l’America, di un italiano che incarna il sogno americano e che ci dimostra che farcela è possibile, una bella lezione anche per noi in questo periodo in cui tutti facciamo fatica a guardare oltre la crisi”.(Inform)

Regione Friuli Venezia Giulia: Serracchiani a colloquio con l’ambasciatore di Germania Schäfers


RAPPORTI ISTITUZIONALI

Regione Friuli Venezia Giulia: Serracchiani a colloquio con l’ambasciatore di Germania Schäfers

TRIESTE  - “Il Friuli Venezia Giulia è interessato a riallacciare e rafforzare i rapporti con la Baviera”‘. Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani all’incontro con l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania a Roma Reinhard Schäfers, che si è tenuto oggi a Trieste.

Nel corso – informa la Regione -  del cordiale colloquio il diplomatico tedesco, che ricopre l’incarico nella capitale da 15 mesi, ha rilevato l’opportunità di intensificare i rapporti bilaterali tra Roma e Berlino. In tale ambito, evidenziando come il Friuli Venezia Giulia si sia nel passato relazionato ‘‘bene’’ soprattutto con la Baviera, la presidente Serracchiani ha manifestato all’ospite la necessità di ripristinare solidi legami con Monaco, soprattutto in prospettiva dello sviluppo della collaborazione nei settori della logistica, delle infrastrutture, delle eccellenze manifatturiere e dell’automotive. Ricordando che la provincia di Pordenone, dove l’ambasciatore ha incontrato ieri i rappresentanti degli imprenditori, è decima tra le province italiane per esportazione pro capite verso la Germania, Serracchiani ha annunciato di voler verificare l’interesse di primari vettori di trasporto tedesco al fine di un utilizzo della piattaforma logistica rappresentata dal Friuli Venezia Giulia. All’incontro, durante il quale si è parlato anche di allacciare rapporti operativi con le regioni tedesche che compongono la Macroregione Danubiana, tra cui la Baviera e il Baden-Wuerttemberg, Serracchiani ha detto di voler incentivare le iniziative delle associazioni imprenditoriali dei due Paesi, per iniziare un percorso che porti a delle partnership strutturate fra imprese tedesche e italiane, a partire dalle eccellenze manifatturiere della Regione. La presidente della Regione, esprimendo la volontà dell’utilizzo degli strumenti dell’Euroregione Alpina, ha infine dichiarato al diplomatico tedesco la volontà di intensificare in tale ambito la cooperazione sanitaria, culturale e del turismo. (Inform)

Eugenio Sangregorio: Usei a disposizione di chi vorrà sfruttare le potenzialità di crescita che esistono in Argentina


MOVIMENTI POLITICI

Eugenio Sangregorio: Usei a disposizione di chi vorrà sfruttare le potenzialità di crescita che esistono in Argentina

BUENOS AIRES – “Mentre il Parlamento italiano – afferma Eugenio Sangregorio, presidente Usei -Unione Sudamericana Emigrati Italiani  - è impegnato con la legge di stabilità che deve fare i conti con il dare e l’avere di uno Stato da troppo tempo in crisi, le famiglie più lungimiranti non aspettano inerti che la disoccupazione crescente minacci il futuro dei loro figli. E vanno alla ricerca di opportunità di lavoro sui siti globalizzati del variegato mondo di internet”.

“A queste famiglie e a questi giovani, disposti a sacrifici e a spostamenti anche radicali pur di uscire dall’incertezza e dalla precarietà” Eugenio Sangregorio torna “ad offrire, come faccio da tempo, l’appoggio e l’assistenza della nostra organizzazione in Argentina, l’Usei, a garanzia del conseguimento di un obiettivo che vogliamo condividere, perchè siamo italiani e perchè conosciamo bene la realtà del Paese in cui operiamo”.

“Trasferirsi all’estero –prosegue Sangregorio - senza essere informati sulle leggi, sulla burocrazia, sulle possibilità di sistemazione dignitosa, sulle prospettive di successo del proprio investimento a medio e lungo termine, può diventare rischioso o produrre nuove delusioni”. Per Sangregorio, con il sostegno dell’Usei invece, “è possibile avere informazioni precise sulle imprese che assumono, sulle condizioni di lavoro, sul mondo degli affitti e sulle risorse culturali e ricreative della nostra comunità, molto attiva sul territorio. Senza sorprese”.

In Argentina, “Paese dei grandi spazi e delle grandi occasioni di crescita”, l’Usei, sottolinea il suo presidente, “incoraggia a venire soprattutto chi ha voglia di intraprendere, chi vuole misurarsi con il mercato e ritiene di avere le capacità di dominarlo”. Ma, assicura, “anche il giovane alle prime esperienze può iniziare qui il suo nuovo percorso e costruire la sua fortuna passo dopo passo, confortato dalla presenza della comunità italiana  perfettamente integrata, accogliente e solidale”.

“Noi continuiamo a sentirci cittadini italiani e vogliamo ascoltare i problemi dei nostri connazionali e contribuire a risolverli”, dice ancora Eugenio Sangregorio garantendo che “con la nostra organizzazione ci mettiamo a disposizione di chi vorrà sfruttare le potenzialità di crescita che esistono in Argentina, offrendo informazioni, assistenza e sostegno, fino al raggiungimento di quella autonomia di vita e di successo che è negli auspici di ogni giovane e di ogni famiglia”. L’Usei, conclude Sangregorio non è soloo “punto di riferimento associativo e politico” ma anche “anello di congiunzione fra Italia e Argentina, a 360 gradi”.(Inform)

Pd di Bruxelles: 5 novembre congresso di circolo per eleggere il segretario


PARTITI

Pd di Bruxelles: 5 novembre congresso di circolo per eleggere il segretario

BRUXELLES – Il Pd di Bruxelles ricorda  agli iscritti e ai simpatizzanti che il congresso di Circolo per l’elezione del nuovo segretario si terrà martedì 5 novembre alle ore 18 presso la Fondation universitaire (rue d’Egmont, 11 a 1000 Bruxelles). Nel corso dell’assemblea di martedì hanno ufficializzato la propria candidatura Francesco Cerasani e Paola Panzeri . Il Circolo Pd informa che ulteriori candidature sono ammissibili fino all’apertura del congresso; un eventuale ballottaggio tra i primi due candidati si terrà dopo il primo turno se nessuno ha superato il 50% dei voti validi.

Il 5 novembre, dopo la presentazione dei candidati e il dibattito, le operazioni di voto inizieranno alle ore 19:30. Il voto è aperto a tutti gli iscritti. Il Circolo informa che è possibile iscriversi tutte le sere prima del congresso dalle 18 alle 21 nella sua sede  (rue Dubreucq, 40), oppure sul posto il giorno stesso fino alla chiusura delle operazioni di voto. (Per maggiori informazioni:www.pdbruxelles.eu) (Inform)

Missione Montepulciano: la Valdichiana vola in Cina


INTERNAZIONALIZZAZIONE
 
Da “Toscani nel Mondo.org”
 
Missione Montepulciano: la Valdichiana vola in Cina
 
 
MONTEPULCIANO (Siena) - Parte l’annunciata missione di Montepulciano con destinazione Cina. Comune, Consorzio del Vino Nobile (insieme ad un cospicuo numero di aziende produttrici) e Strada del Vino Nobile hanno messo a punto un intenso programma che, in una settimana, toccherà Pechino, Shangai e Canton, sedi di incontri con operatori del mondo del vino e del turismo, giornalisti ed Istituzioni del grande paese asiatico. Il Consorzio del Nobile proseguirà poi per Hong Kong, dove è in programma la fiera internazionale “Wine & Spirits”.
La delegazione, di cui fanno parte anche imprenditori turistici ed esponenti del mondo della cultura, rappresenterà l’intera Valdichiana come testimonia la realizzazione di una pubblicazione che illustra le caratteristiche di questo territorio, ovvero la brochure in lingua cinese “Valdichiana nel cuore”.
Prima tappa del viaggio Pechino, con due appuntamenti programmati per il 1 novembre, entrambi al Reignwood Wine Museum. Nel primo i tre partner istituzionali si presenteranno ai media della capitale cinese, nel secondo importatori e giornalisti saranno ospiti di una degustazione. Successivamente la delegazione si trasferirà a Shangai, capitale economica della Cina, dove sono ugualmente programmati due incontri, uno di taglio più economico, con gli operatori turistici, ed una degustazione aperta anche al pubblico. Infine, a Canton, i poliziani renderanno la visita al maestro Xu Hong Fei le cui sculture sono esposte a Montepulciano dal 7 settembre, con grande successo di pubblico, in Piazza Grande e alla Fortezza. L’artista metterà a disposizione un intero piano del suo atelier presso il quale radunerà giornalisti, operatori del settore vino e turismo ed esponenti del governo locale. Per il giorno seguente è previsto l’incontro con un gruppo imprenditoriale, titolare di un centro styling a Canton interessato a proporre per le degustazioni prodotti italiani di alta qualità.
Il viaggio si inserisce nel programma “Montepulciano nel mondo” varato dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di consolidare la conoscenza di cui Montepulciano, grazie al suo patrimonio paesaggistico e culturale ed ai vini di alta qualità, gode in molti paesi del mondo, e di promuovere l’offerta turistica del territorio. Per il Consorzio del Vino Nobile la Cina rappresenta invece una meta già ampiamente collaudata. Oggi le esportazioni in Cina del pregiatissimo rosso rappresentano circa il 3% del movimento complessivo verso l’estero ma, come sottolineano dall’associazione dei produttori “il trend del vino sulla via dell’Oriente è in costante incremento ed è significativo che, dopo i “grandi”, anche aziende di dimensioni più contenute si stiano affacciando ed inizino ad affrontare il mercato cinese.(Toscani nel Mondo/Inform)

Vice ministro Marta Dassù a Budapest per la Ministeriale InCe

ESTERI
Vice ministro Marta Dassù a Budapest per la Ministeriale InCe

ROMA - La vice ministro Marta Dassù è oggi a Budapest per partecipare ai lavori della riunione dei ministri degli Esteri dell'Iniziativa Centro Europea, organizzata dalla presidenza di turno ungherese presso il Castello di Gödöllő.

A margine, Dassù avrà incontri bilaterali - fra gli altri - con il ministro degli Esteri di Ungheria Janos Martonyi e il ministro degli Esteri di Albania Ditmir Bushati. Seguirà un breve incontro con l'assistant secretary of State for European and Eurasian Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Victoria Nuland.

La missione a Budapest offre l'occasione per confermare il sostegno dell'Italia a un organismo di cooperazione regionale con una funzione importante per favorire l'avvicinamento all'Ue di paesi particolarmente rilevanti per la stabilità dell'Europa e per gli interessi del nostro paese. (Inform)

Presentato alla Farnesina il Piano d’Azione sulla disabilità

COOPERAZIONE ITALIANA
Presentato alla Farnesina il Piano d’Azione sulla disabilità

Conferenza stampa con il vice ministro degli Esteri Lapo Pistelli

ROMA - E’ stato presentato ieri alla Farnesina il “Piano di Azione sulla disabilità della Cooperazione Italiana” nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il vice ministro degli Affari Esteri Lapo Pistelli, il direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo,Giampaolo Cantini e i rappresentanti della Rete Italiana Disabilità e Sviluppo (RIDS): Pietro Barbieri, Alfredo Camerini, Giampiero Griffo, Francesca Ortali.

Frutto di un processo partecipativo avviato dal 2011 con il Tavolo di Lavoro MAE/DGCS-RIDS, il Piano conferma l’azione della Cooperazione Italiana per l’applicazione dei diritti delle persone con disabilità e conferma l’impegno italiano al rispetto e all’applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2006 della quale il nostro Paese è stato tra i primi 50 firmatari.

Pistelli, documento ambizioso che ci obbliga ad essere all’altezza

"Questo è un documento ambizioso che ci obbliga ad essere all'altezza degli obiettivi" preposti, ha sottolineato il vice ministro Pistelli presentando il Piano e ricordando come l’Italia sia stato il primo Paese a dotarsi delle “Linee guida sull'inserimento della disabilità nelle politiche e nelle attività della cooperazione” che prevedono, tra l’altro la redazione di un Piano d’Azione per la loro applicazione. Quel Piano oggi, esiste, sancisce il principio dell'inclusione della disabilità in ogni fase delle politiche e delle pratiche dello sviluppo e contempla tutte quelle azioni finalizzate alla promozione di pari opportunità per le persone con disabilità. Su questo tema “vogliamo mantenere questo primato, vogliamo essere coerenti e fare in modo che il Piano d’Azione non resti in un cassetto. Vogliamo che sia seguito da azioni concrete”, ha rimarcato Lapo Pistelli sottolineando di “raccogliere” un qualcosa che è stato interamente pensato, sin dal 2011 da MAE e dalla DGCS.

La “buona pratica” del progetto della Cooperazione Italiana in Kosovo

Tra i punti previsti dal piano, figurano quello della sensibilizzazione (alla Farnesina e nelle sedi estere), della raccolta dati, dell'accessibilità di ambienti, beni e servizi, del monitoraggio delle politiche della disabilità a livello nazionale. Mentre su un piano più concreto, qualcosa già si è mosso. Nel settembre scorso la DGCS ha infatti approvato (contribuendo con finanziamenti da quasi 6 milioni di euro) sette progetti promossi Ong che includono politiche sulla disabilità in regioni come Albania, Etiopia, Palestina, Sudan, Ruanda ed Etiopia. Mentre tra i progetti dalla Cooperazione italiana nel campo della promozione dei diritti delle persone con disabilità merita particolare attenzione l’iniziativa realizzata in Kosovo per l’attuazione del Piano nazionale per la disabilità, che rappresenta una “buona pratica”.

Il 15% della popolazione mondiale vive con disabilità

Del resto, il problema esiste ed è radicato soprattutto nelle regioni più povere del pianeta. Le persone con disabilità sono poco meno di un miliardo e rappresentano circa il 15% della popolazione mondiale. Si stima che circa l’80% di loro viva in Paesi in via di sviluppo, dove la condizione di disabilità si associa a povertà, esclusione, discriminazione, con pesanti ripercussioni dal punto di vista sociale, economico, culturale. In caso di conflitti e di calamità, le persone con disabilità sono le prime a soffrire delle gravi conseguenze delle emergenze. Si valuta, inoltre, che tra coloro che si trovano in condizioni di povertà, una su cinque sia una persona con disabilità. (Inform)

“Eccoci qua! Hier sind wir!”

ITALIANI ALL’ESTERO
Dal Comites di Berlino Branderburgon l’evento

“Eccoci qua! Hier sind wir!”

L’iniziativa, che avrà luogo a Berlino il prossimo 17 novembre, si prefigge di dare spazio e monitorare in uno specifico vademecum le numerose realtà italiane ufficiali e ufficiose presenti sul territorio

BERLINO - Il Comites di Berlino Brandenburgo, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berlino e dell’Istituto Italiano di Cultura ed in collaborazione con Bocconcini di Cultura e.V. organizza l’evento “Eccoci qua! Hier sind wir!” che si terrá il 17 novembre prossimo presso la Werkstatt der Kulturen - Wissmannstraße 32, 12049 Berlin-Neukölln, dalle ore 15 alle 20.

“Seguendo l’iniziativa del consolato italiano, che in estate ha eseguito un censimento delle associazioni presenti sul territorio - spiega il comunicato del Comites - il Comites vuole dare spazio alle numerose realtà, ufficiali e ufficiose, italiane. Il Comites riconosce l’importanza del lavoro svolto come moltiplicatori di cultura ed interlocutori preziosi per gli italiani, in continuo aumento, e talvolta anche per la popolazione tedesca o di altra nazionalità, in una città sempre più cosmopolita. Un’occasione per creare una piattaforma di scambio e comunicazione che possa aiutare i partecipanti a raggiungere e migliorare i propri obiettivi”.

La partecipazione all’evento è gratuita. Verrà offerto un buffet, un accompagnamento musicale e ci sarà uno spazio dedicato ad attività per bambini. Il programma definitivo e la lista dei partecipanti saranno disponibili nei prossimi giorni sul sito del Comites. Nel corso dell’incontro verranno distribuiti vademecum con i dati di tutte le realtà invitate. Al fine di giungere alla stesura di questo documento dovrà essere compilato uno specifico modulo che andrà inviato entro e non oltre il 4 novembre , segnalando l’eventuale partecipazione all’evento, all’indirizzo : info@comites-berlino-brandeburgo.de. Il Vademecum, che intende essere rappresentativo delle realtà che operano sul territorio, verrà poi distribuito alla collettivitá come strumento di consultazione. (Inform)

L’Unione europea superi le divisioni sul dossier Mediterraneo

CAMERA DEI DEPUTATI
Audizione del vice ministro Marta Dassù in Commissione Esteri

L’Unione europea superi le divisioni sul dossier Mediterraneo

ROMA - Il caos libico e la necessità di un “Piano Marshall” per il Paese nordafricano. Le falle, soprattutto in una regione complessa come il Mediterraneo, della politica estera dell’Unione Europea e la necessità, per l’Europa, di essere più unita e efficace. Sono questi i due punti principali affrontati dal vice ministro degli Esteri Marta Dassù il 29 ottobre nel corso di un’audizione alla commissione Affari Esteri della Camera sugli orientamenti della politica estera e di sicurezza dell’Ue.

Libia, un “Piano Marshall” per risollevarla dal caos

La Libia "è già Somalia" perché regna il "caos totale", è l’allarme lanciato da Marta Dassù a Montecitorio, dove il vice Ministro non ha nascosto come la situazione nel Paese sia "ingestibile" e il "buco nero di Misurata è la fonte dei principali problemi migratori" che devono affrontare l'Europa e l'Italia. Il Vice Ministro ha poi rimarcati il "nostro ruolo primario per cercare di mettere a posto le cose”, sottolineando, tuttavia, come sia anche necessaria "una sorta di piano Marshall" internazionale per risollevare un Paese "disgregato" da paralisi politica, guerriglia e terrorismo ad oltre due anni e mezzo dalla fine del regime di Gheddafi, che rischia di contagiare anche il suo "retroterra, ad esempio la fascia del Sahel".

Per l’Ue necessario aggiornare la sua strategia comune

Soffermandosi sugli aspetti più propriamente comunitari, Marta Dassù ha spiegato come “l'unica politica estera europea che ha funzionato è l'allargamento", mentre su altri dossier come il vicinato mediterraneo "rimangono divisioni". Nei Balcani, ad esempio, abbiamo "esportato democrazia e standard comuni in Paesi non modernizzati, ma quando l'Ue non offre una membership è meno efficace", ha aggiunto il vice ministro. Nel Mediterraneo, invece, pesano le divisioni tra gli interessi di "grandi paesi come Francia, Gran Bretagna e Germania" che hanno pesato in fronti decisivi come "Siria e Libia". Per questo, ha sottolineato Marta Dassù, l'Ue deve "aggiornare la sua strategia comune, ferma a quella elaborata nel 2003", per "contare di più nelle sfide globali". Un aggiornamento che, secondo il vice ministro, andrebbe effettuato anche sul dossier energetico, dove l'Ue "dovrebbe avere una politica comune di negoziato con i grandi fornitori" come Russia, Azerbaigian ed Emirati Arabi, per "ridurre il divario dei prezzi energetici con gli Stati Uniti". (Inform)


Laura Garavini (Pd) sul nuovo regolamento per le elezioni dei Comites

ITALIANI ALL’ESTERO
Laura Garavini (Pd) sul nuovo regolamento per le elezioni dei Comites

“Garantire la più ampia partecipazione dei nostri connazionali, evitando nuovi rinvii delle consultazioni nel  2014”

ROMA – “Il rinnovo dei Comites , in stand by da ormai cinque anni, non si annuncia sotto i migliori auspici. Previste entro il 2014, le elezioni si dovrebbero svolgere sulla base di un regolamento applicativo del decreto che ha sancito l’ultimo rinvio, il terzo. Si sta decidendo di sostituire il voto per corrispondenza, perché eccessivamente costoso, con quello nei seggi elettorali, probabilmente dotati di apparecchiatura elettronica. Si intende aprire anche una finestra per il voto elettronico ‘da remoto’, ma chi vorrà adottarlo dovrebbe preventivamente e personalmente ritirare una password d’accesso in consolato. Per queste operazioni, però, è prevista una dotazione finanziaria di soli due milioni, del tutto insufficiente per una diffusione adeguata dei seggi, mentre allo stato non si prevede nessun investimento per informare gli elettori che il sistema di voto è cambiato e che, quindi, non dovranno più attendersi il recapito del plico elettorale”. Lo ha dichiarato la deputata del Pd Laura Garavini, eletta nella ripartizione Europa, che sottolinea la necessità di non dimenticare come oggi nel mondo vi siano consolati con oltre 100.000 cittadini e comunità italiane residenti a ore di macchina o addirittura, di aereo, dai consolati di riferimento. 

“Già il superamento del voto per corrispondenza – ha proseguito la deputata del Pd - determinerà una caduta della partecipazione. Se poi ci aggiungiamo anche una macchina organizzativa che sembra fatta per complicare la vita agli elettori, sarà facile trovarsi di fronte ad un livello di partecipazione scoraggiante. E’ in ballo – ha concluso la Garavini - un diritto di cittadinanza”, e su queste cose non si può né scherzare né risparmiare. In più, un’affluenza limitata degli elettori potrebbe diventare un pretesto per colpire l’insieme della rappresentanza dei cittadini italiani all’estero. Il Governo faccia il possibile per modificare urgentemente questa situazione, garantendo comunque che nel 2014 non ci troveremo di fronte a nuovi rinvii”.(Inform)


Un Master in geopolitica in modalità e-learning e un corso di alta formazione intitolato “Miti e realtà del mercato energetico”

ALTA FORMAZIONE
Organizzati da Sioi, LiMes e Oltreillimes

Un Master in geopolitica in modalità e-learning e un corso di alta formazione intitolato “Miti e realtà del mercato energetico”

Aperte le iscrizioni alle due iniziative al via il 25 novembre e il 9 dicembre

ROMA – La Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi) organizza un Master in geopolitica in modalità e-learning ed un corso di alta formazione intitolato “Miti e realtà del mercato energetico”, iniziative per cui sin da oggi sono aperte le iscrizioni.

Il Master, organizzato in collaborazione con LiMes e Oltreillimes, si svolgerà dal 25 novembre 2013 al 28 aprile 2014 ed intende approfondire le logiche del mutamento all’interno di scenari complessi particolarmente significativi in cui si muovono ed interagiscono i grandi fenomeni finanziari, in cui vecchi e nuovi attori si alternano sulla scena politica e le dinamiche economiche e/o geopolitiche inducono fenomeni di espansione o di balcanizzazione. L’attività didattica, svolta interamente on-line, prevede video-lezioni, videocarte, documentari e articoli di supporto, analisi e discussioni di casi, forum integrati da appuntamenti di gruppo in webconference. Quattro le sezioni previste: i domini; gli attori in scena; territori in trasformazione; dopo la guerra; rubrica il punto.

La quota di iscrizione al corso è di 900 euro. Per maggiori dettagli si rimanda alla video-presentazione del Master: http://www.youtube.com/watch?v=mWoIO3245AA.

Anche il corso “Miti e realtà del mercato energetico” è organizzato in collaborazione con LiMes e Oltreillimes ed è previsto dal 9 dicembre 2013 al 18 febbraio 2014. L’obiettivo è ricostruire il mutamento che si sta sviluppando nel complesso mercato dell’energia con un focus particolare sul mercato degli idrocarburi, convenzionali e non, che nel breve-medio periodo resta cruciale per le economie nazionali, in termini di copertura di fabbisogni industriali, trasporti e consumi domestici. Le lezioni si articolano in 8 incontri che si svolgeranno il martedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30. La quota di iscrizione è di 1000 euro. Per chi intende partecipare ad entrambe le iniziative la quota è di 1700 euro. Per informazioni: www.sioi.org. (Inform)

Gli eventi in programma all’Italian American Museum di New York

APPUNTAMENTI
Gli eventi in programma all’Italian American Museum di New York

Il calendario delle iniziative previste a novembre

NEW YORK – L’Italian American Museum di New York (Mulberry street 155) annuncia il suo calendario di eventi per il mese di novembre.

In programma il 7 novembre alle ore 18,30 la presentazione del saggio fotografico “Postcards of the Mezzogiorno” a cura di Joseph M. Calisi, una raccolta di immagini che ritraggono la Puglia in particolare. Il 14 novembre – sempre ore 18.30 – è prevista invece una messa in scena tratta dalla commedia di Vincent Amelio “How Alfo learned to love women”, mentre il 24 novembre verrà proiettato il documentario di Luca Guardabascio “Dove posarono i suoi piedi”, storia di Angela Volpini, originaria di un piccolo paese in provincia di Pavia, che racconta di assistere sin da piccola ad apparizioni di Maria di Nazareth. (Inform)

Su “Tribuna Italiana” Buenos Aires del 30.10.2013, intervista di Mario Esteban Basti all’amministratore delegato di Rai World

STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
Su “Tribuna Italiana” Buenos Aires del 30.10.2013, intervista di Mario Esteban Basti all’amministratore delegato di Rai World

Piero Corsini: “Reazioni estremamente positive del pubblico alla ripresa dei programmi rivolti agli italiani all’estero”

I nuovi programmi e quelli tradizionali. L’unica rete pubblica che trasmette all’estero il campionato di serie A del proprio paese

Le trasmissioni RAI per l’estero, prima attraverso Rai International che poi ha cambiato nome in Rai Internazionale, poi in Rai Italia, sono sempre state motivo di dibattito, sia perché dovrebbero rappresentare l’immagine dell’Italia nel mondo, sia perché dovrebbe essere lo strumento mediatico più popolare per raggiungere le comunità italiane nel mondo. Difficile accontentare tutti, anche perché, pur se è poco significativa nel totale della ditta, Rai Italia fa comunque parte della galassia Rai, fonte di potere e campo di battaglia della politica italiana che considera l’ente radiotelevisivo dello Stato uno dei più appetibili obiettivi da conquistare. Naturalmente a chi come noi risiede all’estero, le battaglie politiche sulla Rai non ci entusiasmano. Ci interessa invece il suo palinsesto, le sue produzioni a volte meravigliose, ma spesso troppo scontate. Un anno fa è stato nominato il nuovo vertice della Rai per l’estero (Rai World), che tra le sue responsabilità ha anche Rai Italia. Amministratore delegato di essa è stato nominato Piero Corsini, nominato a giugno anche responsabile editore di Rai Italia. Corsini ha gentilmente risposto ad alcune domande che gli abbiamo posto.

Si parla di cambiamenti nel canale RAI per l'estero. Come cambierà Rai Italia? La sua "mission" è di essere una vetrina dell'Italia nel mondo o di essere un canale per gli italiani all'estero?

Direi entrambe le cose. Sin dal loro arrivo alla Rai, nella primavera 2012, sia il Presidente Tarantola che il Direttore Generale Gubitosi hanno subito dimostrato grande attenzione al canale della Rai per gli italiani nel mondo. Nelle intenzioni della Rai, oltre che a rispondere al mandato affidatogli sia dalla legge che dalla convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Rai Italia deve adempiere sia all’una che all’altra funzione di cui lei parla: da un lato essere un canale di servizio per gli italiani all’estero, dall’altro promuovere l’Italia e il cosiddetto “sistema Paese”.

Quali saranno le proposte che porterà questo cambiamento per gli italiani all'estero?

Dopo la mia nomina a responsabile editore di Rai Italia, nel giugno 2013, ci siamo subito messi al lavoro sul palinsesto del canale. Da un lato abbiamo cercato di sostituire quei programmi che, dalle nostre rilevazioni e soprattutto dal monitoraggio effettuato dal Ministero degli Affari Esteri grazie ad ambasciate e consolati, risultavano meno graditi al pubblico; dall’altro, abbiamo messo in cantiere una serie di programmi specificamente rivolti agli italiani nel mondo. Penso ad esempio ai tre programmi quotidiani della fascia pomeridiana, ognuno della durata di un’ora (Camera con vista, dedicato alle bellezze artistiche e paesaggistiche, alle tradizioni, allo spettacolo in Italia; Un giorno nella Storia, un appuntamento della memoria con anniversari e ricorrenze della storia d’Italia; e soprattutto Community – L’altra Italia, condotto da Benedetta Rinaldi, che ogni giorno racconta le comunità italiane nel mondo con filmati e ospiti in studio); oppure ai due appuntamenti settimanali del sabato e della domenica (Voci d’Italia, sui quotidiani delle comunità italiane nel mondo, e Doc! Doc!, che attraverso documentari “d’autore” racconta l’Italia di oggi); o, ancora, ai grandi eventi che già abbiamo iniziato a seguire e che sempre di più ci prefiggiamo di seguire in futuro, come il concerto del 2 giugno per la Festa della Repubblica, oppure le opere liriche.

Cercando su internet, non c'è molta informazione su questo cambiamento. Perché non c'è stata una diffusione più ampia?

In realtà stiamo lavorando per riprogettare ex novo il sito di Rai World e quello di Rai Italia, anche perché ognuno dei nuovi programmi di cui ho parlato poc’anzi (e di quelli che seguiranno) porta con sé uno sviluppo sul web, sia per poter rivedere le puntate andate in onda, sia per tutte le informazioni supplementari “di servizio” che possano essere utili ai nostri spettatori. Abbiamo preferito partire il prima possibile, e poi migliorare strada facendo, anziché aspettare che tutto fosse a regime, anche perché sapevamo che, dopo la chiusura dei programmi di Rai International c’era grande attesa da parte degli italiani nel mondo.

L'annunciata più ampia diffusione di quello che accade nelle comunità estere è cominciata il 30 settembre. C'è già qualche informazione su com'è stata accolta, sull'impatto nel pubblico?

Le reazioni sono state straordinariamente positive, oltre che numerosissime: riceviamo decine di mail al giorno, da ogni angolo del pianeta. Quello che ci ha fatto estremamente piacere è stato che il pubblico mostra di aver gradito non solo la ripresa dei programmi in sé, quanto il modo in cui li abbiamo pensati e realizzati. Naturalmente, questo è uno stimolo a fare ancora di più e ancora meglio.

La cancellazione, a suo tempo, di Sportello Italia ha fatto arrabbiare tanta gente. Questi cambiamenti intendono di modificare quella decisione?

Sì, certo: come dicevo, ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, Community – L’altra Italia propone un appuntamento di un’ora con la vita delle comunità italiane nel mondo, nonché con rubriche di servizio che, di giorno in giorno, rispondono alle domande degli spettatori in materia di pensioni, tasse, successioni, cittadinanza.

I programmi che vengono trasmessi all'estero, come quello sulla Tribuna Italiana, si vedono anche in Italia?

Per il momento no, ma naturalmente il nostro auspicio è attivare anche la cosiddetta “informazione di ritorno”, cioè una programmazione che racconti agli italiani in Italia la vita e le storie degli italiani all’estero. Nelle prossime settimane, ho in agenda una serie di incontri con i miei colleghi che dirigono i canali Rai in Italia appunto per studiare iniziative di questo genere.

Secondo lei, qual è l'importanza delle comunità italiane all'estero?

Le comunità italiane nel mondo rivestono un’importanza fondamentale, sia per la nostra Storia che per il nostro presente che, infine, per il nostro futuro. Sono la memoria dell’emigrazione, di un tempo difficile in cui si poteva solo guardare “fuori”; sono lo specchio del presente, sospeso tra tradizione (il legame con le generazioni più anziane e, loro tramite, con il nostro Paese) e melting pot (l’assimilazione e l’integrazione nelle culture dei Paesi che le ospitano); sono, infine, un’anticipazione del nostro futuro, perché è sempre più evidente a chiunque abbia figli adolescenti che i giovani d’oggi concepiscono un mondo senza più barriere né confini, dove anche le differenze di lingua appaiono un dato marginale, assolutamente insignificante rispetto alla voglia di conoscere, viaggiare, mescolarsi. Questo da un punto di vista sociale. Da un punto di vista economico, invece, le comunità italiane all’estero rappresentano un esempio di tenacia, irriducibile determinazione e forza di volontà, da cui c’è da imparare per tutti.

La RAI viene criticata perché tante notizie che si trasmettono parlano del volto cattivo dell’Italia. Senza mentire o nascondere informazione, si può mostrare anche il volto bello del BelPaese, come fa la TVE con la Spagna?

Io non credo che il problema sia mostrare il volto “bello” o quello “cattivo”. Io credo – e nel mio lavoro e in tutti i programmi che ho realizzato mi sono sempre attenuto a questa linea – che si possa parlare di tutto, anche degli aspetti più negativi di una questione, o di un Paese, tenendo però sempre presenti alcune linee guida. La prima è che le informazioni serene, senza tesi preconcette; la seconda è che la mission della Rai in quanto Servizio Pubblico dev’essere quella di offrire agli spettatori degli strumenti di conoscenza, di consapevolezza e di informazione tali che essi possano farsi una opinione propria su una determinata questione; la terza è che, ogniqualvolta si racconta un problema, possibilmente sarebbe bene proporre all’attenzione degli spettatori anche una possibile soluzione o via d’uscita. Altrimenti, il rischio è quello di una rappresentazione talmente monotona da risultare, oltre che noiosa, poco credibile. Del resto, chi di noi è tutto “buono” o tutto “cattivo”?

Si è parlato di cancellare la Giostra del gol...

La giostra dei gol è regolarmente in onda anche quest’anno, come già l’anno scorso. Ancora una volta, credo vada a grande merito della Rai, e in particolare del Direttore Generale Gubitosi, l’impegno anche economico (pur in anni obiettivamente non facilissimi sul piano finanziario) per assicurare agli spettatori italiani all’estero le partite di calcio di Serie A. Ricordo, tra l’altro, che la Rai è l’unico Servizio Pubblico al mondo ad offrire ai suoi spettatori nel mondo il campionato di serie A del proprio Paese.

Come ripercuote la crisi nella RAI, specialmente nella programmazione internazionale? Rai Italia è la cenerentola di casa Rai? A quanto ammonta il vostro budget per le produzioni in proprio? E' aumentato o diminuito rispetto al passato?

È indubbio e innegabile che la crisi economica – che non è soltanto italiana, bensì mondiale – abbia degli effetti anche sulla Rai. Ho cercato di spiegare fin qui quali siano i segnali inequivocabili che gli attuali vertici della Rai non considerino affatto Rai Italia la “Cenerentola” della Rai, e che anzi, all’esatto opposto, si siano impegnati in prima persona per rafforzarla. Detto questo, qualunque direttore di qualunque canale al mondo è sempre pronto a lamentarsi perché il budget che gli è stato assegnato è troppo limitato. Io, invece, non mi lamento: per fortuna sono abituato da sempre a lavorare ottimizzando al massimo le risorse disponibili, e dunque spero che anche in questo caso riusciremo a fare del nostro meglio per rispondere alle esigenze degli italiani all’estero e per assolvere alla nostra parte di mission di servizio pubblico. (Mario Esteban Basti - Tribuna Italiana del 30 ottobre 2013 /Inform)

La Migrantes invita al ricordo e alla preghiera per i morti in mare

DUE NOVEMBRE
La Migrantes invita al ricordo e alla preghiera per i morti in mare

ROMA - Il 2 novembre si commemorano nelle nostre comunità tutti i defunti. Quest’anno - dichiara la Fondazione Migrantes - non possiamo dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle morte tragicamente nel Mediterraneo durante i viaggi della speranza e sepolte nei cimiteri del nostro Paese. Una morte assurda, vergognosa – come ha ricordato Papa Francesco – che richiama la responsabilità dell’Italia e dell’Europa a nuove forme e strumenti di protezione internazionale, ma anche di cooperazione per lo sviluppo e la pace dei popoli.

Dall’inizio dell’anno sono già oltre settecento i morti accertati nel canale di Sicilia: eritrei, somali, egiziani, palestinesi, nigeriani, sudanesi...persone di cui non conosciamo il nome e che sono diventati numeri. Altre morti sono avvenute durante il viaggio nel deserto, nelle carceri libiche, nelle violenze di gruppo.

Nelle visite ai cimiteri -continua la Migrantes - , ricordiamo “I grandi cimiteri sotto la luna” - per parafrasare Georges Bernanos - uno dei quali è il Mediterraneo: un segno della nostra incapacità di difendere e tutelare il cammino dei più deboli, migranti e rifugiati. Nella preghiera ricordiamo i tanti morti di questi anni nel Mare Nostrum, ripensando con Bernanos un passo del “sermone dell’incredulo” che provoca anche il nostro impegno e la nostra responsabilità: “Voi la vostra fede non l’avete vissuta e allora essa è diventata astratta, è come disincarnata. Forse è in questa disincarnazione del Verbo la sorgente delle nostre disgrazie”. (Inform)

Alberto Sera (presidente UIM): “Allarmante il dato sui laureati emigrati”

ASSOCIAZIONI
Alberto Sera (presidente UIM): “Allarmante il dato sui laureati emigrati”

ROMA - Sono 400 mila i laureati che negli ultimi dieci anni hanno lasciato l’Italia a fronte di 50 mila stranieri arrivati nel nostro Paese con la stessa qualifica. Dati che Beppe Severgnini commenta sulle pagine del New York Times e che giungono in Italia con uno stridente riverbero. Queste cifre, secondo il presidente dell’Unione Italiani nel Mondo Alberto Sera, dimostrano come il fenomeno dell’emigrazione giovanile stia assumendo proporzioni enormi tanto da richiamare alla memoria la grande emigrazione del secolo scorso; un paragone affatto azzardato, in quanto, per un Paese in piena crisi economica, politica e sociale, 400 mila giovani qualificati sono tanti, troppi, una perdita che non possiamo permetterci di sostenere.

Tutto ciò dimostra, purtroppo, che gli allarmi lanciati dalla UIM negli anni scorsi avevano ragion d’essere, come anche gli appelli rivolti tanto al corpo accademico, affinché approfondisse il fenomeno, quanto alla politica, incapace di mettere in campo iniziative concrete a sostegno dei giovani emigranti.

Il nostro - conclude il presidente dell’UIM - non è un Paese globalizzato, non è un Paese per giovani, che Paese è? (Inform)

Petizione per il ripristino della Storia dell’Arte nelle scuole superiori

SCUOLA E CULTURA
Consegnate 15mila firme alla Camera dei Deputati

Petizione per il ripristino della Storia dell’Arte nelle scuole superiori

ROMA - Lo studio della Storia dell’Arte in Italia non è cosa di poco conto, è essenziale e fondamentale alla formazione di tutti i suoi cittadini.

Sono state consegnate alla Camera dei Deputati le 15.000 firme raccolte per il ripristino della Storia dell’Arte nelle scuole superiori. La deputata Celeste Costantino, che ha preso in consegna le firme, presenterà nei prossimi giorni alla Camera dei Deputati l’emendamento riguardante la proposta per il reintegro delle ore eliminate dalla riforma Gelmini.

A pochi giorni dal lancio della petizione gli italiani si sono espressi in maniera convincente circa la necessità del reintegro delle ore di Storia dell’Arte nelle scuole superiori; prova ne sono i commenti lasciati dai firmatari su firmiamo.it.

Gli insegnanti di Storia dell’arte, promotori dell’iniziativa, si sono visti affiancare nel loro progetto da esponenti della Camera dei Deputati e da Italia Nostra che, insieme, rivolgono nuovamente l’appello al ministro dell’Istruzione affinché proceda alla reintroduzione delle ore di insegnamento eliminate.

Le professoresse Rita De Duro, Emanuela Colantonio ed Eleonora Villa, a nome di tutti gli insegnanti di Storia dell’Arte, ringraziano innanzitutto Rosi Fontana, tra le prime ad aderire all’appello e a battersi con determinazione per la sua diffusione, e tutti i sostenitori e firmatari: il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, che ha contribuito in prima persona alla diffusione della petizione, il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MIBACT Anna Maria Buzzi, il direttore degli Uffizi Antonio Natali, Salvatore Settis, Adriano La Regina, Claudio Strinati, Cesare de Seta, Tomaso Montanari, la parlamentare europea Silvia Costa, l’assessore all'Istruzione della Regione Toscana Stella Targetti, l’Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte, Italia Nostra, il FAI e Firmiamo.it. 

Celeste Costantino, deputata di Sinistra Ecologia Libertà, in Commissione Cultura Scienze e Istruzione dichiara che: “cancellare la formazione artistica è l’ennesimo paradosso di una politica che negli ultimi venti anni ha danneggiato beni culturali, paesaggi e patrimoni unici al mondo. Ridurre le ore di storia dell’arte per le studentesse e gli studenti vuol dire abbassare il loro senso critico, cancellare l’interdisciplinarietà con le altre materie letterarie, dimenticare la grandezza del nostro patrimonio storico. Al contrario credo che l’Italia debba educare alle arti, alle culture, alla bellezza. La nostra ricchezza culturale e artistica è un bene comune: solo noi possiamo tutelarlo, preservarlo e valorizzarlo. Ma solo se offriremo, ai cittadini di oggi e domani, saperi, intelligenze, conoscenze diffuse dei territori e dei beni culturali italiani”.

Marco Parini, presidente di Italia Nostra, conferma che "l’interesse per il nostro immenso patrimonio storico-artistico non può prescindere dalla sua conoscenza. La sua tutela e la sua valorizzazione non possono veder impegnati solo lo Stato e le Regioni ma ogni cittadino che potrà, così, contribuire alla conservazione della memoria identitaria della nostra civiltà. Per conoscere bisogna, però, apprendere con metodo, nella scuola; ed è perciò che si rende indispensabile il ripristino pieno dell'insegnamento della storia dell'arte nelle scuole. Ogni paese racconta alle sue nuove generazioni dei ‘fondamentali’ della cultura nazionale, e noi? "

Link alla petizione: http://firmiamo.it/ripristiniamo-storia-dell-arte-nelle-scuole. Per informazioni: delegato dei docenti di Storia dell’Arte: pof.ssa Emanuela Colantonio emanuela.colantonio@gmail.com. (Inform)

In ricordo di Fellini e Cocco

CINEMA
Un articolo di Carlo Di Stanislao

In ricordo di Fellini e Cocco

Federico Fellini è morto il 31 ottobre di venti anni fa, a 73 anni, stroncato da un ictus e con l’amarezza di non riuscire a trovare i soldi per fare il film della sua vita, quel “Viaggio di G. Mastorna” che si era dovuto accontentare di tradurre in fumetto con i disegni di Manara ed i suoi testi, scritti già nel 1965 e con Paolo Villaggio a prestare il volto al protagonista che, nella sua mente in mezzo secolo di elucubrazioni, aveva avuto le sembianze prima di Totò, poi di Mastroianni.

Dopo venti anni di inutili tentativi, nonostante gli Oscar, la Palma D’Oro ed i vari Leoni, tramite Vincenzo Mollica, conobbe Milo Manara e nel 1984 i due realizzarono una prima storia: Viaggio a Tulum, sceneggiato con Mollica e poi, nel ’92, la parte più legata a Mastorna-Fernet, inseguita inutilmente come film per una vita.

Quel film mai realizzato, come il progetto per la Commedia dantesca con Pasolini e Kurosawa, anche questo accarezzato e mai messo in piedi, con una parte “infernale” nella ricostruzione nella sala macchine in “E la nave va”; doveva riguardare l’aldilà e rappresentarlo uguale identico alla vita in cui siamo dentro e di cui fino all’ultimo in genere capiamo ben poco; perché è fatto così questo fiume che si chiama vita, e dove per un po’ ci troviamo a nuotare.

Dicevamo del fumetto con Manara, poi diventato libro nel 2008, edito in forma narrata da Quodibet, con una premessa ancora di Mollica da una piccola storia dei “Purgatori nel XX secolo” di Ermanno Cavazzoni.

A scorrere il calendario delle celebrazioni per il ventennale della morte Di Fellini salta agli occhi una verità inconfutabile: se non fosse per il cinema, il ricordo rischierebbe di affievolirsi. Ad aprile scorso, la prima celebrazione in grande stile è stata organizzata dal Bif&st di Bari con mostre, retrospettiva e premiazioni.

Poi, alla Mostra di Venezia, ha ricevuto applausi carichi di commozione (anche dal Presidente Napolitano) il film-documentario di Ettore Scola a lui dedicato: “Che strano chiamarsi Federico”, prodotto da Cinecittà, dove si mescolano fiction e materiali di archivio, per ripercorrere l’avventura straordinaria della sua creatività, alla luce dei ricordi toccanti e divertenti dell’amico Scola.

Il docu-film è stato presentato a Toronto ma lì è rimasto parzialmente capito perché Fellini era sì universale, ma il suo talento era del tutto italiano.

Lo ricorderanno nel ventennale della scomparsa il Festival di Roma, il 9 novembre, attraverso “Federico degli spiriti-l’ultimo Fellini”, documentario del collaudatissimo Antonello Sarno che ricostruisce i giorni intercorsi tra la morte di Fellini e il funerale di Stato celebrato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, con le testimonianze di Ettore Scola, Woody Allen, Paolo Villaggio, Giuseppe Tornatore, Pupi Avati, Sergio Rubini, Dante Ferretti, Carlo Verdone e Lina Wertmuller; l’EuropaCinema di Viareggio, dal 21 al 24 novembre, con una mostra ed un evento ed il 27 novembre il Torino Film Festival, presentando in anteprima mondiale il capolavoro “Otto e mezzo” restaurato dalla Cineteca Nazionale con Medusa.

Oggi, giorno dell’anniversario, Raimovie presenta una maratona di film e varie commemorazioni sono in programma a Rimini ed anche a Fiumicino e Fregene, città che Fellini adorava ed in cui si rifugiava molto spesso.

E mentre Roma tace silenziosa, il ricordo è vivo e commosso in Francia dove esce appunto il film mai fatto, sotto forma di libro: “Il viaggio di G. Mastorna”, curato da Aldo Tassone, con testo rivisto da Ermanno Cavazzoni, e la traduzione di Françoise Pieri, edito da Sonatine.

Ed intendiamo celebrarlo (con un po’ di ritardo), al Film Festival Opera Prima di Roseto degli Abruzzi, a luglio, con una rassegna di film curata dall’Istituto Cinematografico Lanterna Magica, comprendenti “Lo sceicco bianco”, “Prova d’orchestra” e “La voce della luna”.

Ma ci ricorderemo anche di un altro “minore” del cinema: Roberto Cocco, morto il 18 ottobre a 86 anni, dopo una vita passata dentro alla grande arte e dopo aver lavorato con Fellini, appunto, ma anche con Antonioni, Visconti Terence Young e Sidney Pollak, con una carriera cominciata facendo il segretario di produzione nella mitica ed indimenticabile serie di “Don Camillo”', per poi specializzarsi come organizzatore generale nel campo della produzione, occupandosi della realizzazione dei contratti o delle location, un lavoro oscuro e che vedono in pochi, come altri oscuri lavori che però illuminano il cinema di una luce particolare ed immortale. (Carlo Di Stanislao* -Inform)

* Presidente dell’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica”dell’Aquila

Il memoriale Garibaldi: un libro racconta il restauro e l’allestimento

SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI
La presentazione il 7 novembre a Palazzo Firenze

Il memoriale Garibaldi: un libro racconta il restauro e l’allestimento

Il volume è dedicato al restauro e al nuovo allestimento del forte sardo che divenne il luogo dell’esilio dell’Eroe dei due Mondi

ROMA - Si svolgerà giovedì 7 novembre alle ore 18, presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze a Roma, la presentazione del libro “Il Memoriale Garibaldi a Caprera. Il restauro e l’allestimento” (Librìa 2013) di Pietro Carlo Pellegrini.

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nell’isola simbolo di Garibaldi è stato realizzato un intervento di restauro e conservazione che ben si è integrato con una ricerca progettuale contemporanea pronta a dialogare con la tradizione storica e l’architettonica del luogo. Nel forte dismesso di Caprera, nello splendido contesto dell’arcipelago di La Maddalena, l’architetto Pietro Carlo Pellegrini è intervenuto per creare un luogo dedicato alla figura di Giuseppe Garibaldi e alle vicende storiche che lo hanno visto protagonista del Risorgimento italiano.

Partendo da un’approfondita conoscenza storica e tecnica del contesto, il progetto di restauro creativo ha proposto una nuova chiave di lettura dei segni e dei racconti della storia, che inevitabilmente si intrecciano ai segni e racconti contemporanei e che trasforma il visitatore in viaggiatore. Ne parleranno insieme all’architetto Pietro Carlo Pellegrini, Giuseppe Garibaldi, Gianluca Peluffo e Paolo Peluffo. (Inform)